Sono sempre di più gli italiani che soffrono di disturbi psicologici, problematiche che compromettono la vita della persona, creando forti difficoltà in ambito lavorativo, familiare, relazionale o sociale. L’allarme è lanciato dall’AUPI, l’Associazione Unitaria Psicologi Italiani che, rilanciando i dati di una recente ricerca, conferma la crescita esponenziale del fenomeno, sottolineando come la fascia d’età più colpita è quella che va tra i 17-30 anni.
Il dato più allarmante è che l’età media di insorgenza di tali disturbi si è notevolmente abbassata, posizionando la comparsa di tali malesseri al di sotto dei 20 anni. Facendo una classifica i disturbi psicologici che hanno maggior incidenza sulla vita quotidiana, sono i disturbi della personalità, con un tasso pari al 53.2 per cento, seguiti dai disturbi dell’umore, al 21.3 per cento, i disturbi d’ansia che colpiscono il 19.1 per cento dei soggetti ed infine i disturbi dovuti all’uso di sostanze stupefacenti, che riguardano solo il 6.4 per cento degli italiani.
Altro elemento preso in esame è quello relativo alle condizioni professionali e/o occupazionali. Dalla ricerca è emerso che i disturbi psicologici si evidenziano soprattutto tra i soggetti che lavorano, con una percentuale pari al 50 per cento. I disoccupati toccano la soglia del 34.1 per cento e gli studenti raggiungono un tasso relativo al 15.9 per cento.
“I risultati illustrano come una capillare opera di prevenzione favorisca, nel gruppo a rischio, un significativo miglioramento del funzionamento psicosociale", afferma Vito Tummino, Responsabile U.O. Psicologia dell’Azienda Ospedaliera S.Anna di Como e componente della Segreteria dell’AUPI. "E’ per questo che un tempestivo intervento psicologico e il trattamento psicoterapico costante nel tempo, si sia rivelato indispensabile per individuare, controllare, sostenere e curare le difficoltà di tali soggetti e delle loro famiglie. Un precoce ed efficace trattamento psicologico rafforza la capacità di fronteggiare le difficoltà, gli stress di vita, ed aiuta a gestire correttamente i sintomi evitando ricoveri e cronicizzazioni.”
Fonte: Ufficio stampa AUPI 2007.
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