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sabato 22 dicembre 2007

Cucini l'aragosta, rischi la galera

ROMA - Malessere, stress, stato di shock. Il Natale per le aragoste e altri crostacei è un periodo di passione ma ora, tenerle vive su uno strato ghiacciato, o con le chele legate, o immergerle vive in acqua bollente, è maltrattamento. Lo annuncia la Lega Antivivisezione citando un documento tecnico-scientifico realizzato dal Centro di Referenza Nazionale per il Benessere degli Animali, del ministero della Salute, e intitolato "Sofferenza di aragoste e astici vivi con chele legate e su letto di ghiaccio durante la fase di commercializzazione".
"Contro questa pratica e per far valere questo principio anche in ambito penale, oggi la Lav - riferisce l'associazione - ha organizzato, con i suoi attivisti, verifiche presso supermercati e punti vendita in più di 40 città, dalle quali sono scaturite altrettante denunce per violazione dell'articolo 544 ter del Codice penale che punisce il maltrattamento di animali con una sanzione fino ad un anno di reclusione o fino a 15 mila euro".
Il documento tecnico-scientifico del ministero della Salute afferma infatti, sottolinea la Lav, che "il posizionamento degli animali sul ghiaccio, anche se avvolti in sacchetti a tenuta, è assolutamente inappropriato sia come metodo anestetico che come metodi di stoccaggio, in quanto il contatto diretto con il ghiaccio determina asimmetria della prefrigerazione, sbalzo improvviso di temperatura, shock ipoosmotico da acqua di scioglimento o da condensa, ipossia e stress anaerobico".
Per ciò che riguarda la legatura prolungata delle chele afferma che: "Determina atrofia muscolare e inibizione dell'alimentazione se naturale e causa la ben più importante interferenza con i comportamenti di minaccia/difesa, l'applicazione della banda in animali freschi di muta può distorcere e indebolire le chele".
"L'autorevolezza e l'ufficialità della fonte di questo parere tecnico-scientifico ci consentiranno di ottenere sanzioni a favore degli animali", ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente della Lav. Dal 2000 ad oggi il mercato delle aragoste in Italia è cresciuto nonostante il prezzo proibitivo: a fronte delle 123 tonnellate di aragoste pescate in Italia nel 2000 si è passati alle 311 tonnellate del 2005, mentre le importazioni sono passate dalle 1.272 tonnellate del 2000 alle 1.589 tonnellate del 2006.

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